“La lotta alla mafia non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti aiutasse a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. (Borsellino durante la commemorazione di G. Falcone organizzata dall’Agesci Palermo).”
“Da una lettera scritta ad un insegnante: Avevo scelto di rimanere in Sicilia e a questa scelta dovevo dare un senso. I nostri problemi erano quelli dei quali avevo preso a occuparmi quasi casualmente, ma se amavo questa terra di essi dovevo esclusivamente occuparmi. Non ho più lasciato questo lavoro e da quel giorno mi occupo pressoché esclusivamente della criminalità mafiosa. E sono ottimista perché vedo che verso di essa i giovani, siciliani e non, hanno oggi attenzione ben diversa da quella colpevole indifferenza che io mantenni sino ai quarant'anni. Quando questi giovani saranno adulti avranno più forza di reagire di quanta io e la mia generazione ne abbiamo avuta. “Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perchè il vero amore consiste nell’amare ciò che non piace per poterlo cambiare.”
e cON lUI vORREI rICORDARE Walter Cusina, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina.
2 commenti:
Tu a chi avresti votato, a Cuffaro che affigge i manifesti "LA MAFIA FA SCHIFO", o a Rita Borsellino che è Rita Borsellino?
...se lo sapesse tuo padre....!
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